13 Ottobre 2016

Tanto è stato ribadito dalla Suprema Corte di Cassazione, la quale con la sentenza n. 19730 del 3 Ottobre 2016 è tornata ad occuparsi della notifica di una sentenza a mezzo del servizio postale. Precisa, infatti, la Cassazione che dopo l’entrata in vigore della legge n. 31/2008 «il procedimento notificatorio attende, per il suo completamento, l’ulteriore elemento della fattispecie a formazione progressiva, costituito dall’invio al destinatario del medesimo, a cura dell’agente postale, della prescritta lettera raccomandata con cui si dà notizia dell’avvenuta notificazione dell’atto». In altre parole, il perfezionamento della notificazione a mezzo posta, continua la Suprema Corte, non coincide più con la consegna dell’atto a persona, seppur abilita a ricevere l’atto notificato, ma diversa dal destinatario, bensì decorre dalla data della notizia che l’ufficio postale dà al destinatario a mezzo della prescritta raccomandata. Tanto vale, precisa, infine, la Cassazione, anche ai fini della decorrenza del termine breve per l’impugnazione, ex art. 325 c.p.c., che deve computarsi dalla data di perfezionamento della notificazione, coincidente, non con quella della consegna del piego, ma quella in cui l’agente postale spedisce al destinatario (e cioè a colui che richiesto la notifica) della raccomandata informativa.